venerdì 4 dicembre 2009

LA FOCE DELLE NOTIZIE IL NOTIZIARIO DI CASTEL VOLTURNO




Un progetto di video partecipato a cura di Angelo Loy ed Emanuele Vernillo

realizzato dai ragazzi e dalle ragazze della Scuola Media G. Garibaldi in collaborazione con il Centro di accoglienza per immigrati Fernandes di Castel Volturno.


Castel Volturno 5 dicembre 09

La Foce delle Notizie è l’esito di un laboratorio sulle tecniche di ripresa audiovisiva che un gruppo di ragazzi ha utilizzato per realizzare ‘notiziari di approfondimento’, con set televisivi, conduttori, ospiti e inviati per i servizi esterni. Un esperimento pratico di inchiesta su temi complessi quali immigrazione, legalità e ambiente, affrontati con uno sguardo diverso dalla cronaca che spesso caratterizza le terre del Casertano.

sabato 5 ore 18.00 - Fattoria didattica Ex-Zaza ‘Le Terre di Don Peppe Diana’

Castel Volturno, via del Cigno, traversa di via Pietro Pagliuca in collaborazione con LIBERA Caserta

incontro condotto da Raffaele Sardo

proiezione La Foce delle Notizie - versione integrale di 45’


sabato 14 novembre 2009

L'emendamento traditore

Beni confiscati alle mafie: don Ciotti "L'emendamento della Finanziaria votato ieri al senato tradisce lo spirito della legge sui beni confiscati"













1995 - Raccolta di firme per una

legge popolare sulla confisca e il riutilizzo
dei beni alle mafie

«Con l'emendamento votato oggi al Senato che consente la vendita dei beni immobili confiscati alle mafie, viene di fatto tradito l'impegno assunto con il milione di cittadini che nel 1996 firmarono la proposta per la legge sull'uso sociale dei beni confiscati alla mafia e la loro restituzione alla collettività. Il divieto di vendere questi beni è un principio che non può e non deve,salvo eccezioni,essere messo in discussione. Se l'obiettivo è quello di recuperare risorse finanziarie strumenti già ce ne sono, a partire dal "Fondo unico giustizia" alimentato con i soldi "liquidi" sottratti alle attività criminali, di cui una parte deve essere destinata prioritariamente ai famigliari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia.
Ma è un tragico errore vendere i beni correndo di fatto il rischio di restituirli alle organizzazioni criminali, capaci di mettere in campo ingegnosi sistemi di intermediari e prestanome e già pronte per riacquistarli, come ci risulta da molteplici segnali arrivati dai territori più esposti all'influenza dei clan. Facciamo un appello a tutte le forze politiche perchè questo emendamento, che rischia di tradursi in un ulteriore "regalo" alle mafie, venga abolito nel passaggio alla Camera
».

martedì 10 novembre 2009

Lettera aperta ai sindaci dell'agro/aversano

Dalle Terre di don Peppe Diana nessuna disattenzione ma segnali netti e inequivocabili!

La stagione stragista della camorra casalese che, a partire dalla primavera del 2008 ha seminato morte e terrore nelle nostre contrade sta approdando nelle aule dei tribunali.

Lo sforzo congiunto delle forze dell’'ordine e della magistratura, dello Stato e delle istituzioni locali ha dimostrato che è possibile battere la camorra e fermarne la barbarie che ha visto il suo culmine nella strage di Castel Volturno.

Ora che si apre la stagione dei processi ai responsabili di quella inaudita escalation di morte non è possibile alcun calo di tensione e alcuna distrazione.

Uno dei principali impegni assunti dal coordinamento dei sindaci dell'’Agro Aversano, riuniti a Casal di Principe lo scorso 18 marzo alla presenza di don Luigi Ciotti, fu quello di costituirsi parte civile nei processi a carico della camorra.

Questo non è ancora avvenuto e noi cittadini responsabili che abbiamo marciato in tanti nel nome di don Peppe Diana nel 15° anniversario della sua uccisione a Casal di Principe sentiamo il dovere di dirlo a voce alta.

Chiediamo a tutti i sindaci dell’'Agro Aversano di porre rimedio a questa spiacevole disattenzione lanciando quel giusto e doveroso segnale che la cittadinanza attende dai propri rappresentanti.

Tutti i sindaci, a nome di tutte le loro comunità, parte civile contro la camorra assassina!


Libera Caserta

Comitato don Peppe Diana


martedì 27 ottobre 2009

Un bene confiscato alla camorra diventa una cantina

Questa mattina alle ore 11:00 il Consorzio Sviluppo e Legalità e l'Associazione Libera inaugurano a S.Cipirello in C.da Don Tomaso la Cantina Centopassi.
Lo stabilimento enologico realizzato dal Consorzio Sviluppo e Legalità in un bene confiscato, ai sensi della legge antimafia, a Giovanni Genovese, è stato finanziato dal Ministero dell'Interno DPS grazie ai fondi del PON Sicurezza 2000-2006.

La Cantina, ubicata in un'area estesa 17 mila metri quadri e circondata da altri 6 ettari di terreno anch'essi confiscati alla mafia, è destinata alla trasformazione di uve di alta qualità, bianche (Chardonnay, Catarratto, Grillo) e rosse (Nero d'Avola, Syrah, Merlot, Cabernet Sauvignon, Perricone) prodotte nei vigneti del Consorzio Sviluppo e Legalità. Ha una capacità di 2100 ettolitri per una produzione finale di circa 280.000 bottiglie l'anno.
La struttura nel suo complesso è composta da un padiglione che ospita il ciclo di produzione con le relative attrezzature e macchinari e, leggermente staccato ma collegato da un'unica copertura, un corpo annesso che comprende l'ingresso al pubblico, gli uffici per l'amministrazione, i locali per il personale, spogliatoi con servizi igienici e un laboratorio di analisi; il tutto composto da semplici forme rettangolari coperte da un soffitto "a botte".
La Cantina Centopassi sarà gestita dalla Cooperativa Placido Rizzotto Libera Terra, che grazie ad un cofinanziamento dell'Assessorato regionale dell'Agricoltura nell'ambito della misura 4.06 del P.O.R. Sicilia 2000- 2006 ne ha implementato gli impianti di produzione.

La prossima primavera vedrà qui imbottigliate le selezioni monovarietali Centopassi e i blend della linea Placido Rizzotto; qui si porta al pieno delle possibilità l'ambizione delle cooperative che animano Centopassi di produrre vini di alta qualità, che interpretino lo straordinario territorio del Corleonese.

sabato 24 ottobre 2009

Contromafie 2009, prima giornata

Bisogna battere la mafia. E lo Stato da solo non puo' farcela: serve "un'ampia partecipazione democratica", l'impegno di tutti. La seconda edizione di "Contromafie. Stati generali dell'Antimafia", promossa dall'associazione "Libera", si è aperta oggi a Roma con l'invito del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a fare squadra contro la criminalità organizzata. "In questi anni - ha detto Napolitano - e' vero che la mafia ha trovato il modo di crescere, ma e' anche cresciuto il movimento, la consapevolezza, l'azione dello Stato. Se terremo insieme la coscienza civile, la mobilitazione, soprattutto quella giovanile e l'azione delle forze dello Stato, questa battaglia la vinceremo".
A lungo applaudito dal pubblico dell' Auditorium della Conciliazione, Napolitano ha poi rivolto "un saluto affettuoso soprattutto ai familiari delle vittime" e ha ribadito che "ci dovrà essere sinergia tra la mobilitazione, la partecipazione, soprattutto dei giovani e l'azione dello Stato".
Parole particolarmente apprezzate dal "padrone di casa", il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, che dal palco ha parlato della necessità di una "buona politica, che non lasci indietro nessuno, perchè solo includendo i più fragili si avrà un mondo più giusto". Don Ciotti ha quindi invitato a "vivere e a far vivere la Costituzione prima di cambiarla. Quei diritti e doveri non possono restare su carta, ma diventare carne e vita concreta".

Il presidente di Libera ha aggiunto che il contrasto alle mafie deve partire anche dalle chiese, oggi "troppo neutrali". Bisogna "ribadire - ha affermato - l'incompatibilità tra il Vangelo e la criminalità organizzata. Non ci puo' essere una mafia devota". Parlando dei nuovi sviluppi sulle stragi di mafia degli anni Novanta, il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, ha osservato che oggi "'il sipario si e' alzato e tanti ricordi sono affiorati'. Ma per ricostruire la verita' non bastano solo 'i ricordi di ex mafiosi o figli di mafiosi: se non ci fosse stato un mafioso pentito che si fosse accusato della strage di Borsellino e il figlio di un ex mafioso, tutto sarebbe rimasto sepolto nell'oblio per sempre". E in merito alla presunta trattativa tra Stato e Cosa nostra, Grasso ha insistito che questa non può essere giustificata, come non si possono "accusare uomini dello Stato di aver parlato troppo tardi su cose di cui tutti avrebbero dovuto essere a conoscenza se non avessero perduto la memoria".

Il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Giuseppe Pisanu, ha detto che terrà una relazione sull' argomento, mentre il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, ha auspicato che venga accelerata 'la liberazione dei territori italiani da mafia, " 'ndrangheta e camorra". Quest'ultimo mentre parlava delle iniziative legislative messe in atto e per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata, è stato contestato da una donna testimone di giustizia, seduta in platea. che l'ha invitato "a dire la verità" sulla situazione in cui si trovano i testimoni di giustizia. Secondo la donna, di origine calabrese, "non è vero che questi sono quadruplicati" e comunque "si trovano in circostanze economiche e sociali disagiate, privi di sostegno da parte dello Stato". "Non nego - ha replicato Mantovano - che ci siano problemi, però per risolverli possiamo parlare guardandoci negli occhi". (ANSA)

venerdì 3 luglio 2009

L'incontro con Cantone, grandissima affluenza



Partecipazione oltre ogni aspettativa martedì scorso all’inaugurazione del presidio di Libera a Mondragone. Oltre 700 persone hanno affollato la chiesa di S. Nicola per l’occasione e per la presentazione del libro di Raffaele Cantone, il giudice che ha liberato la città dal clan camorristico dei La Torre. Oltre al dott. Cantone, al generale Burgio, comandante provinciale dei Carabinieri, a Valerio Taglione, coordinatore di Libera Caserta, a Don Lorenzo Langella, responsabile del presidio locale, al dott. Ugo Di Girolamo, che ha posto le domande al magistrato, presenze significative sono state quelle delle vittime della camorra locale come i familiari di Michele Landi, i familiari di Federico del Prete, a cui è stato intitolata la sede di Libera, della coraggiosa testimone di giustizia Carmelina, della giornalista Rosaria Capacchione, di Magistrati e Comandanti delle Forze dell’Ordine, di rappresentanti Istituzionali del Comune di Mondragone, di Falciano e tanti altri. Un evento intenso e di alto valore etico. Una occasione in cui la cittadinanza mondragonese ha dimostrato la sensibilità verso il tema e la volontà di riprendersi la dignità esprimendo, con la presenza e la partecipazione emotiva, la determinazione a combattere un fenomeno criminale il cui unico fine è l’oppressione dei singoli, la distruzione dell’economia locale, la cultura della morte, la vigliaccheria della sopraffazione. Negli interventi i relatori hanno ribadito la poderosa azione repressiva ed il prezioso lavoro della Magistratura. Hanno però sottolineato come, tali azioni, restano insufficienti senza un coinvolgimento culturale e partecipativo della società civile ed una gestione delle Istituzioni rigorosa, trasparente e scevra da “indulgenze”. L’inaugurazione di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, a Mondragone è quindi una realtà nonostante la “disattenzione” per l’evento da parte dei mass media, più attratti da omicidi, scandali e polemiche politiche. È la volontà di iniziare un percorso di aggregazione di comunità, imprenditori, gruppi associativi e singoli cittadini per sconfiggere la cultura di morte della camorra, l’omertà, la paura di chi agisce in solitudine e costruire occasioni di confronto, di vita, di sviluppo economico, di lavoro, di liberazione della nostra terra.

lunedì 29 giugno 2009

giovedì 11 giugno 2009

Cantone all'inaugurazione del presidio di Libera Federico Del Prete

Il giorno 30 Giugno ci sarà l'inaugurazione ufficiale del presidio di Libera "Federico Del Prete" a Mondragone (ce). Alle ore 19:00 il Dottor Raffaele Cantone, nella parrocchia di San Nicola in Mondragone presenterà il suo libro Solo per giustizia. Il magistrato della corte di cassazione che dal 1999 al 2007 ha ricoperto l’incarico di pubblico ministero presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha condotto le indagini contro la camorra napoletana e casertana. Grazie al processo penale "Spartacus" è riuscito a smantellare vari gruppi camorristici, come il clan dei La Torre di Mondragone, e il clan camorristico dei casalesi, riuscendo di fatto ad ottenere la condanna all' ergastolo per i più importanti capi del gruppo casalese fra cui Francesco Schiavone, detto Sandokan, Francesco Bidognetti, detto Cicciotto 'e Mezzanott, Walter Schiavone, detto Walterino, Mario Esposito e Augusto La Torre del clan dei La Torre. Per il presidio di Libera, che non a caso ha preso il nome di Federico Del Prete, sindacalista ucciso per aver fatto valere i diritti dei commercianti contro il pizzo che veniva riscosso da un vigile urbano di Mondragone. Avere come ospite il magistrato che ha permesso l'arresto di queste persone significa voler dare un messaggio forte. La presentazione del libro sarà un modo per conoscere meglio chi si è occupato di questa terra. Chiunque voglia proporre delle domande, può lasciare un commento. una selezione delle stesse sarà proposta durante la serata (quelle anonime saranno scartate a priori).

martedì 2 giugno 2009

Festival dell'impegno civile

Il 19 - 20 - 21 giugno, tra le città di Cancello e Arnone, Castel Volturno, Casapesenna, Sessa Aurunca, Mondragone e Casal di Principe si svolgerà il Festival dell'Impegno Civile organizzato da Libera e le Terre di Don Peppino Diana. I luoghi che accoglieranno il Festival saranno beni confiscati alla Camorra. Per quanto riguarda la città di Mondragone il giorno 21 ci sarà a partire dalle 10:30 presso l'auditorim della parrocchia di S. Nicola un dibattito su "beni confiscati e informazione, come la stampa si occupa di questo patrimonio della comunità" interverranno: Ottavio Lucarelli (Presidente Ordine dei Giornalisti in Campania), Toni Mira (Avvenire), Raffaele Sardo (Comitato Scientifico), Alberto Spampinato (Ansa), Francesco Piccinini (Agoravox), Rosario Bigliardo (responsabile beni confiscati agenzia del demanio Campania) e Chiara Marasca (Osservatorio Corriere del Mezzogiorno). Moderatrice Annamaria Chiariello (giornalista Mediaset). A seguire ci sarà l'apposizione di una targa su un bene confiscato alla Camorra e sul campetto della parrocchia di S. Nicola oltre ad un aperitivo offerto dal NCO ci saranno degli stand con prodotti in vendita provenienti da Libera Terra e artisti di strada con giocolieri che animeranno l'evento.